E siamo arrivati a 45 anni…
Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo per i 45 anni di Mag2 sono andato a cercare nel nostro sito quelli che ricordavo di avere letto per l’evento del trentennale di Mag2 del 2010. Erano scritti dai tre primi Presidenti: Giovanni Acquati, che aveva lasciato l’incarico nel 2006, Giorgio Peri, che diede il cambio proprio quell’anno a Patrizio Monticelli, e quest’ultimo. Sono articoli che, pur nelle difficoltà operative e burocratiche, per farsi strada tra vincoli e regole del mondo finanziario tradizionale, raccontano comunque di speranza in un altro mondo possibile, di volontà di contribuire a costruire una società diversa, più giusta, più rispettosa delle sue frange più fragili, di entusiasmo e passione.
Questi ultimi 15 anni ci hanno visto proseguire nell’avventura della sperimentazione di un uso alternativo del denaro con sostanzialmente gli stessi obbiettivi.
Non possiamo tacere di essere passati attraverso momenti anche molto “dolorosi”, come la svalutazione del capitale sociale del 2018, giunta alla fine di un percorso di anni, principalmente connessa con l’esito negativo dal punto di vista economico della vicenda del debito della cooperativa Tangram.
Visto a posteriori a mente fredda, quello è stato un significativo esempio di difficoltà a coniugare ideale e reale, i sogni, il desiderio di creare qualcosa di positivo in termini di utilità sociale, con la necessità di rigore nei processi operativi e, in ultima analisi, di pragmatica sostenibilità economica.
Credo che in quel momento ci sia stato un forte rischio di arrenderci, ma questo non è avvenuto e oggi, fra l’altro, grazie alla nostra perseveranza e determinazione siamo vicini ad un parziale, ma simbolico recupero del danno economico.
A questo riguardo permettetemi in questa lettera di dedicare un ricordo con affetto a Giorgio Peri (che purtroppo ci ha lasciato nel 2022) per tutto quanto fatto specificamente nella gestione della vicenda Tangram, ma più in generale per la nostra cooperativa.
La Mag di questi anni ha intessuto o rinnovato reti in molte direzioni.
Mi piace ricordare il riavvicinamento con le altre “consorelle” del Circuito Magico, che ha avuto un momento simbolico con la revisione (e soprattutto il lavoro preparatorio) del Manifesto della Finanza Mutualista e Solidale del 2023 (dopo la prima versione del 2010). Oggi le 8 Mag esistenti in Italia stanno facendo dei passi avanti per rinsaldare i legami e porsi in un’ottica non solo di rendere più efficace l’operatività mediante lavoro in comune, ma anche di scambio di competenze e supporto reciproco.
Non è ancora il sogno espresso da Giovanni Acquati (riscontrabile nella sua lettera del 2010) e neppure l’auspicio di concrete “fusioni tra Mag”, come più volte dichiarato negli ultimi anni da Giorgio Peri, ma la direzione potrebbe essere in futuro foriera di ulteriori positivi sviluppi.
E Banca Etica? Lanciata nel 1995, anche con l’importante contributo valoriale di Mag2, assieme ad una quindicina di altre organizzazioni del Terzo Settore, ha oggi acquisito un importante ruolo anche simbolico come “banca diversa fra le altre banche”, pur tra difficoltà e a volte contraddizioni.
E in questi ultimissimi anni bisogna segnalare un riavvicinamento con il Circuito Magico, sollecitato da numerosi soci comuni ad entrambi gli ambiti, avvenuto e tuttora in corso attraverso incontri periodici e tavoli di lavoro su tematiche di comune interesse: ci sono stati risultati in alcuni casi molto concreti, in altri si sta lavorando.
Quali sono le sfide di oggi ?
In primis sicuramente la sostenibilità economica. Negli ultimi 7-8 anni, in particolare dopo la svalutazione menzionata del 2018 che ha significativamente ridotto il capitale sociale, ci siamo resi conto di quanto le tradizionali attività della cooperativa (finanziamenti e attività accessorie al credito - consulenze, formazione economico-finanziaria, accompagnamento alle imprese dell’economia solidale, i laboratori sul bilancio familiare e la gestione del denaro) fossero insufficienti, ai volumi di questi anni, a costituire esse sole la soluzione di lungo periodo per la sostenibilità economica della cooperativa.
Un percorso di rilievo che stiamo affrontando in questi anni è quindi quello che abbiamo chiamato “sostenibilità condivisa”, adottando un linguaggio comune con gli amici di Mag6 di Reggio Emilia, che ci hanno preceduto di qualche anno in questa sperimentazione. Si tratta di una visione nuova di reciprocità e mutualità all’interno della nostra cooperativa, che suggerisce un diverso equilibrio nelle responsabilità tra soci finanziatori e soci finanziati o che ricevono altre forme di servizi.
Pensiamo che tutti i soci e le socie, persone fisiche o realtà collettive, anche coloro che non ricevono specifici servizi pratici da Mag2, ma che comunque riconoscono il valore del suo operato sul territorio e nelle comunità di vita e dell’esperienza di autogestione del denaro che viene loro offerta, debbano assumere consapevolezza della situazione e considerare la sostenibilità della cooperativa come un obiettivo comune, utilizzando modalità di supporto a propria discrezione con contributi volontari sia monetari che non monetari. In questo contesto abbiamo anche sviluppato un programma di formazione da offrire ai nostri soci come forma di compenso, con incontri focalizzati su tematiche a noi care, principalmente nei settori ambientale, sociale, culturale. E le modalità di partecipazione e scambio in questi incontri già si rifanno a strumenti di economie di comunità.
Strettamente connessa alla questione della sostenibilità economica è la capacità di farci riconoscere nel mondo del Terzo Settore come una tra le realtà di riferimento (assieme alle altre Mag e a Banca Etica, quest’ultima ovviamente con obbiettivi di altra scala) per chi attribuisce un valore e si vuole rivolgere per le sue necessità ad una finanza “mutualistica e solidale”. Il tentativo è incentrato su un accresciuto sforzo sul fronte della comunicazione, con canali, modalità, temi che cercano di essere più aggiornati rispetto al mondo che ci circonda.
Vorrei segnalare anche un altro tema: il contesto esterno istituzionale ci sta impegnando a gestire leggi, norme, regole ideate (direi anche giustamente nella maggior parte dei casi) per realtà ben più grandi e strutturate delle nostre, e penso a ispezioni e revisioni in materia di vigilanza sulle cooperative, sull’antiriciclaggio, sulla privacy tra le altre. Per organizzazioni “leggere”, semplici e poco strutturate come le nostre, questo è sicuramente un problema: in questi ultimissimi anni stiamo forzatamente cercando di adeguare le nostre procedure, consci che al di là della sostanza anche la forma deve essere in ordine, per proteggere il valore della nostra azione da commenti negativi e critiche esterne.
Tra le sfide più complicate che stiamo affrontando c’è infine quella del coinvolgimento di nuove generazioni: ci rendiamo conto che l’età media dei nostri organi gestionali, ma anche dei nostri soci in generale, è elevata. Riteniamo che le tematiche economico-finanziarie non debbano essere di pertinenza esclusiva di “chi i soldi (anche se pochi) li ha”, ma sia importante cominciare da giovani ad acquisire consapevolezza e capacità di discernimento sulle scelte e le modalità comportamentali relative a questo settore: anche in questo campo alcuni tentativi sono in corso.
Correlato in qualche modo a questo aspetto è anche l’auspicio che l’avventura di Mag2 possa proseguire ancora per anni con rinnovato vigore, perché l’esperienza di mutualismo e autogestione del denaro (che stanno nell’acronimo della nostra cooperativa) possa magari aggiornare le modalità, ma senza perdere contenuti valoriali e obiettivi.