27 aprile 2021
Nel 2009 abbiamo contribuito a redigere una delle più belle storie di Mag2, quella scritta insieme ai Gruppi di Acquisto Solidali e al Biocaseificio Tomasoni, piccolo produttore bresciano del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano. Nato nel 1815, il caseificio ha rischiato di fallire nel 2008 per la crisi finanziaria dovuta dall'aumento repentino dei costi delle materie prime e dall’incremento degli oneri finanziari legato all’impennata del tasso euribor. Una fine scongiurata grazie al sostegno dei Gruppi d’Acquisto Solidali (GAS) e alla nostra decisione di finanziare un progetto di recupero al quale le banche non avevano dato credito. Un “rischio” ripagato con il salvataggio dell’attività e, soprattutto, con la creazione di una nuova filiera biologica per la produzione del grana padano.
Da allora il legame con Massimo Tomasoni non si è mai interrotto, anzi si è consolidato nel tempo. E oggi, a distanza di più di 10 anni, siamo lieti di essergli di nuovo accanto per un’altra iniziativa virtuosa, “Adesso Grana – 500 forme di solidarietà”. Si tratta di un Patto Solidale nato dalla collaborazione tra CO-energia e il Biocaseificio Tomasoni al quale hanno aderito RES Lombardia e, naturalmente, Mag2.
Il Patto coinvolge ancora i GAS, con quelli aderenti che si impegnano all’acquisto di almeno una forma intera di Grana Padano Dop 24 mesi (circa 32 kg) in un unico ordine a un prezzo concordato di 14,50 euro al kg. Un importo concorrenziale composto da due parti, una di 14 euro e l’altra di 0,50 euro. La prima deriva da un listino trasparente dei costi composto da 14 voci, la principale delle quali rappresentata dall’acquisto del latte bio (7,30 euro), e che comprende i costi di lavorazione, trasporto e delle altre spese relative alla produzione della forma di grana. La seconda di 0,50 euro, a carico per il 50% di Tomasoni e per il 50% dei gasisti, è destinata per l’80% a un Fondo di Solidarietà Territoriale (FST) per lo sviluppo di un progetto di economia solidale e al 20% al Fondo di Solidarietà e Futuro di CO-energia. Un Fondo, quest’ultimo, già attivo con altre realtà e che nel tempo ha finanziato diversi iniziative, come il progetto Siso e quello di mobilità sostenibile EquoStop, o fornito sostegno a varie realtà, come GAS in difficoltà e le vittime del sisma del 2016 nel centro Italia. Viceversa, è inedito l’FST destinato a sostenere la nascita di una Cooperativa di Comunità di territorio pensata principalmente per aiutare a convertire al biologico la produzione agricola locale dell’intera filiera del grana, comprese la coltivazione delle granaglie per dare da mangiare alle mucche e l’allevamento delle stesse. Non solo. Il piano include il supporto alla valorizzazione della produzione di miele biologico, dell’azienda agricola Torretta Del Dosso di Riccardo Sudati da noi finanziata lo sviluppo di altre filiere alimentari “verdi” e il recupero di coltivazioni tradizionali. Un obiettivo che, di fatto, punta a proseguire il piano avviato nel 2009 da Tomasoni con il lancio del grana bio, primo in assoluto all’interno del Consorzio, per la trasformazione green dell’intera area.
In realtà, i benefici apportati dalla Cooperativa di Comunità di Territorio sono molti. La sua creazione semplificherebbe le attività di piccoli produttori (la filiera è costituita in prevalenza da aziende famigliari) su diversi fronti, come per la logistica e la burocrazia. In particolare sarà più agevole partecipare ai bandi pubblici, di solito inaccessibili alle micro aziende, per la fornitura del grana a mense scolastiche, case di cura o ad altri enti pubblici. Altre attrattive sono la creazione di una filiera corta di prodotti locali di qualità, la condivisione dei saperi e la creazione di nuovi posti di lavoro rispettosi della natura. In altre parole, un progetto che ambisce a sviluppare una “comunità locale del cibo” in grado di tutelare l’ambiente, rispettare le persone e di contribuire alla crescita economica locale.
Il Patto “Adesso Grana – 500 forme di solidarietà” è stato presentato lo scorso 16 aprile con un evento online. Gli interventi dei diversi relatori possono essere rivisti qui.