Via Angera 3, 20125 Milano info@mag2.it   CooperativaMAG2     CooperativaMAG2        Mag2 Finance Finanza mutualistica e solidale!

I numeri del rapporto inclusione finanziaria e microcredito

Dopo il resoconto sulla giornata di presentazione del rapporto su inclusione finanziaria e microfinanza, riportiamo di seguito un’approfondita analisi dei dati effettuata dai responsabili di Banca Etica. Ricordiamo che il report completo curato da Gruppo Banca Etica, c.borgomeo&co. e la Rete Italiana di Microfinanzari è scaricabile qui.

Vive al Sud quasi l’80% delle famiglie estromesse dai servizi finanziari di base
Numeri a tratti allarmanti che evidenziano la necessità di allargare la disponibilità di strumenti educativi, culturali e finanziari per migliorare l’accesso ai servizi finanziari di base e al credito degli italiani. È quanto emerge dal rapporto “Inclusione finanziaria e microcredito. Con le comunità per
contrastare la povertà e l’esclusione”.

Il 4,4% delle famiglie senza conto corrente, Sud e isole indietro su mutui e prestiti
Dietro i numeri del rapporto si nascondono storie di migliaia di persone e di famiglie spesso in condizioni di estrema fragilità e che non hanno accesso a risorse economiche sufficienti. Sulla base dei dati sui bilanci delle famiglie di Banca d’Italia si riscontra che al 2020 ben il 4,4% delle famiglie italiane non possiede un conto di deposito di nessun tipo, cioè non ha accesso a strumenti finanziari di base, siano essi di risparmio o di pagamento. Ciò si traduce nella stima di circa 1,1 milioni di nuclei familiari totalmente esclusi finanziariamente, pari a 2,3 milioni di individui. Il dato aggregato è superiore alla media europea e diventa seriamente allarmante se si analizzano i dati regionali. Fra le famiglie finanziariamente escluse, il 78,2% vive nel Mezzogiorno. Se si prende poi in esame la quota di esclusione alla richiesta di mutui e prestiti (rifiuti e pratiche incomplete), il Sud del Paese e le Isole fanno segnare rispettivamente tassi del 43% e del 39%, a fronte di un dato nazionale del 21%, per una dinamica che si conferma anche leggendo i numeri della raccolta rispetto agli impieghi, con il Mezzogiorno che mostra una sperequazione tra le due voci, beneficiando solo del 15% degli impieghi contro un 19,2% di raccolta sul totale nazionale, richiamando dunque gli istituti di credito ad attuare processi di riequilibrio. Ad evidenziare le difficoltà registrate da famiglie e imprese nell’accesso ai servizi finanziari interviene l’Indice di Inclusione Finanziaria elaborato da Banca Etica: nel 2021 si è registrato un
peggioramento di ben 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. E le proiezioni sul 2022 prefigurano un ulteriore lieve calo dello -0,7% rispetto al 2021.

Chi resta fuori, nel deserto bancario
La permanente difficoltà di accesso al credito da parte dei cosiddetti soggetti non bancarizzati risente anche della crescente desertificazione bancaria: nel 2022 in Italia hanno chiuso 554 sportelli bancari (-2,6%). Quattro milioni di persone vivono oggi in un Comune senza alcuna filiale, 6 milioni in località con un solo sportello a disposizione (dati FABI e Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl). Sono dati che fotografano una caduta verticale della presenza di presidi “istituzionali” del credito sui territori, peraltro sempre più interessati da forme rischiose e speculative di finanziamento (come la cosiddetta “cessione del quinto”, strumento talvolta utile, il cui impiego impone d’altro canto grande cautela) oppure rappresentati da società finanziarie borderline, attive ai margini del perimetro più vigilato e formalizzato. In un simile scenario, lavoratori precari e working poors, donne vittime di violenza diventano i target tristemente privilegiati dell’esclusione finanziaria. Sono d’altra parte crescenti anche i fenomeni di vera e propria espulsione dal sistema: una dilagante e sempre più allarmante situazione di sovraindebitamento, se non prontamente contrastata, è infatti destinata a espellere dal sistema finanziario milioni di persone, con il rischio di alimentare circuiti di finanziamento illegali legati alla criminalità organizzata.

Le risposte del microcredito e il nuovo assetto normativo
Una delle risposte a questa situazione può venire dal microcredito: la ricerca rileva come, nel corsodel 2022 sono stati concessi microprestiti a 15.679 beneficiari, per un ammontare complessivo di quasi 214 milioni di euro, grazie al lavoro di promozione di 130 soggetti. Lo strumento, che nelle sue varie forme (microcredito produttivo; microcredito sociale; microcredito per gli studenti; microcredito antiusura) si presta a favorire l’inclusione finanziaria e il contrasto alla povertà, mostra peculiarità e limiti. Da un lato si registra una riduzione di impiego del microcredito sociale, dall’altro il microcredito d’impresa favorisce i giovani (la popolazione under 30 copre l’83% di questi finanziamenti nel 2022) ma non raggiunge la popolazione straniera e migrante (2%). E il divario di genere rimane: solo il 40% dei microcrediti erogati è diretto alle donne.

Il 12 gennaio 2024, tramite Decreto Ministeriale, la normativa che regola gli operatori di microcredito ex art. 111 del TUB ha subito modifiche sostanziali. La più rilevante è senz’altro l’aumento dei massimali consentiti per il finanziamento di microcredito, portati fino a 75 mila euro (100mila euro per i crediti concessi a srl). Il microcredito è stato esteso, inoltre, alle imprese già in attività - non solo in fase di avvio e di sviluppo - e oggi include tra i finanziabili anche le piccole imprese con un massimo di 10 addetti. La normativa del microcredito sociale e i sistemi di provvista finanziaria agli operatori non sono stati invece oggetto di quelle revisioni che sarebbero necessarie per uno sviluppo organico ed effettivo del settore, ma le implicazioni del nuovo assetto sono comunque molteplici e saranno oggetto di analisi e iniziative dedicate da parte della Rete Italiana di Microfinanza.

Le strade per frenare l’esclusione: educazione finanziaria, microcredito e sinergie con le banche
La ricerca, riporta altre analisi di dati e di scenario, riflessioni e confronti con il panorama dell’accesso ai servizi finanziari in diversi Paesi, e propone anche quali strade andrebbero battute maggiormente per modificare gli andamenti negativi. Innanzitutto quella dell’azione capillare di prevenzione: l’educazione finanziaria è infatti la premessa per rafforzare le capacità di scelta e di gestione delle risorse finanziarie da parte delle famiglie e delle imprese. In secondo luogo quella dello sviluppo di strutture sul territorio in grado di riconoscere le problematiche legate al fenomeno di sovraindebitamento (difficoltà sociali, economiche e psicologiche) per orientare la persona verso i servizi di assistenza più adatti. Infine, favorire la predisposizione di strumenti finanziari e legali che possano condurre verso la risoluzione del problema: in alcuni casi con la ristrutturazione della posizione debitoria, in altri attraverso una procedura di cancellazione del debito come previsto dalla normativa italiana. A ciò si aggiunge l’opportunità di rafforzare le relazioni tra attività bancarie tradizionali ed enti di microcredito, nonché di garantire il pieno inserimento del tema nella strategia degli stessi istituti bancari e di potenziare i servizi non finanziari di formazione, coaching e mentoring. E si segnala infine, l’esperienza delle banche etiche (Banca Etica in Italia è la prima e l’unica di questo genere), che mostrano come gli istituti di credito possano veicolare la raccolta di risparmio verso progetti mirati e verso attori dell’economia sociale che supportano le persone in condizioni di fragilità, favorendo così percorsi di prevenzione dei default.

on 05 Febbraio, 2024

Mag2 Finance

Via Angera 3, 20125 Milano
tel. 02 6696355
cell. 329 6527363
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - web: www.mag2.it
Facebook: CooperativaMAG2
Instagram: cooperativamag2
You Tube: Mag2 Finance
pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Banca Popolare Etica IBAN:
IT50V0501801600000010000230

Codice Fiscale, Partita Iva e Numero di iscrizione
Registro Imprese di Milano: 06739160155
REA CCIAA MI 1128083 UIC 15563
Iscrizione ALBO COOP.M.P. n. A140292
Elenco ex art. 111 TUB matricola 7
codice meccanografico 31339

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter compilando il form


Salva
Cookies user prefences
Utilizziamo i cookie per assicurarti di ottenere la migliore esperienza sul nostro sito web. Se rifiuti l'uso dei cookie, questo sito potrebbe non funzionare come previsto.
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Approfondisci
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Acccetta
Rifiuta
Unknown
Unknown
Acccetta
Rifiuta