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Biocaseificio Tomasoni - 2009

Biocaseificio Tomasoni

Una bella storia di mutualità, autogestione e corresponsabilità tra un produttore, i suoi Gruppi di Acquisto e Mag2.

29 gennaio 2009: in quella data si concretizzano le ipotesi per intervenire a favore del Biocaseificio Tomasoni mediante un’azione integrata tra consumatori consapevoli, caseificio e Mag2 che porta alla raccolta di 150 mila euro nell'arco di un mese

La storia inizia così. L’azienda dei fratelli Tomasoni è uno dei più piccoli caseifici del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano, che continua nella tradizione, producendo, oltre al grana padano, ricotta e robiole fin dal lontano 1815. Il passaggio dal convenzionale al biologico avviene a partire dal 2004: una scommessa azzardata, un progetto che da “colturale” diventa “culturale” fino a dimostrare che un nuovo stile di vita è possibile. Oggi, l'azienda Tomasoni, fornisce circa 200 Gruppi di Acquisto Solidali , cioè migliaia di famiglie che “saltano” i consueti passaggi della catena della distribuzione e vanno direttamente dal produttore per acquistare, a prezzi concordati e sostenibili per entrambi, e per sostenere la produzione di prodotti di alta qualità.

Tomasoni, a fine 2008, si trova di fronte ad una crisi non prevista causata dall'aumento repentino dei costi delle materie prime e dall’incremento degli oneri finanziari legato all’impennata del tasso euribor che ha comportato un forte calo iniziale delle vendite e una crescita progressiva del magazzino delle forme di grana. Al nuovo fabbisogno finanziario, da destinare interamente ai fornitori, in particolare del latte, nessuna banca dà risposta positiva. L’ipotesi di chiusura dell’azienda centenaria, considerata da tutti non bancabile, sembra inevitabile. Questi fatti vengono raccolti e condivisi in rete da alcuni consumatori “gasisti” anche soci di Mag2.Valutato positivamente il piano aziendale del Biocaseificio, Mag2 si attiva in brevissimo tempo per catalizzare differenti attenzioni sulla vicenda. Nel corso di una assemblea cui partecipano alcuni soci e consiglieri, Tomasoni e circa 25 GAS, rappresentati da una quarantina di persone, si riesce ad individuare la strategia percorribile. Emergono due proposte: la prima prevede un pagamento anticipato sulle forniture da parte dei GAS; la seconda un finanziamento di Mag2, della durata di 36 mesi, pari al doppio della sottoscrizione di capitale sociale effettuata dai gruppi d’acquisto solidale. Ambedue le soluzioni vengono approvate e nello spazio di una settimana vengono raccolte le adesioni e successivamente il denaro. 23 GAS (circa 150 famiglie) hanno aderito a Mag2 con una raccolta di circa 30.000 euro. Mag2 ha finanziato Tomasoni per circa 60.000 euro.

Per il caseificio è l’inizio di un nuovo percorso, per Mag2 l’avvio di un progetto carico di prospettive. Nell’occasione viene creato, con partecipazione volontaria, un comitato di monitoraggio a cui è stato affidato il compito di seguire nel triennio successivo l’andamento aziendale del caseificio e la restituzione del prestito, ma anche di individuare, con la collaborazione dei GAS, altre piccole realtà operanti nel biologico, che necessitino di sostegno finanziario per avviare o diversificare l’attività, o per superare momenti di difficoltà. Quel che è certo è che nessuna strada, singolarmente intrapresa, avrebbe portato al risultato poi raggiunto.

 

Il caseificio salvato dai suoi clienti

Biocaseificio F.lli Tomasoni
Via Roma 30
25023 Gottolengo (Brescia)
Tel. 030/951007
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www.biocaseificiotomasoni.it